GIACOBBE COMPIE I MIRACOLI MA IL PIOMBINO NON MORDE
13-11-2018 15:27 - Prima Squadra

La prima buona notizia per il Piombino è il rientro di Tommaso Rocchiccioli. Il difensore è tornato a disposizione dopo lo stop dovuto all’intervento a un menisco, giocando quasi tutto il secondo tempo della partita di ieri contro il Montecatini. La seconda buona notizia è lo zero accanto ai gol incassati. Dopo imbarcate di 3-4 gol (come minimo), i nerazzurri finiscono finalmente una gara senza aver subìto reti. Gran parte del merito, va detto, va al portiere Giacobbe, autore di almeno tre paratone che hanno salvato il risultato. Per il resto una prestazione sufficiente da parte di Zaccaria e compagni. Qualche disattenzione pericolosa, alcune buone trame di gioco, ma ancora poca lucidità e incisività in fase offensiva, con la retroguardia ospite mai davvero sotto pressione. Da registrare, all’ingresso in campo di Tommaso Rocchiccioli, il lungo applauso dei tifosi che hanno incassato con ironia anche l’espulsione del dottor Angelucci, secondo il direttore di gara responsabile di una reazione sopra le righe dalla panchina in occasione di un’azione di gioco. «Uno di noi, il dottore uno di noi» hanno intonato gli ultras nerazzurri che, alla fine della partita, hanno avuto invece un confronto con i giocatori venuti sotto la tribuna per salutare il pubblico. L’accusa (pare fra l’altro infondata) mossa da un paio di sostenitori all’indirizzo di altrettanti atleti verteva sul fatto di essere andati in discoteca il giorno prima del match.
Fonte: Il Tirreno
Passando alla cronaca vera e propria della partita, partenza moscia del Piombino che al 3’ potrebbe precipitare in un nuovo incubo: stop e collo sinistro di Palaj con il pallone che si stampa sulla traversa. Scampato il pericolo, i nerazzurri riordinano idee e manovra e giocano alla pari con un avversario di valore. Il Montecatini alza il ritmo intorno al 25’: Citera salta netto in area Iacopo Rocchiccioli (piazzato al centro della difesa) ma viene fermato da Buselli. Al 27’ la risposta del Piombino: ottimo spunto individuale di Zaccaria, assist per Catalano che parte in progressione e, dal limite dell’area, calcia di sinistro ma il pallone va alto. Alla mezz’ora cambio di fascia per Poggi che, dalla sinistra va a destra, invertendosi con D’Angina. Al 37’ ancora Zaccaria salta Citera, si accentra, e fa partire un destro velenoso sul quale interviene a terra Bellini. Un minuto più tardi incertezza a centrocampo del Piombino a innescare il contropiede del Montecatini: lancio per Citera, destro potente a scendere sul quale Giacobbe vola.
Rientro in campo, dopo l’intervallo, con il brivido per i padroni di casa: Diomande di testa colpisce il palo, poi Giacobbe fa il miracolo sulla linea di porta, mentre Fedi, sulla ribattuta, manda incredibilmente fuori da due passi.
Al 6’ punizione per gli ospiti: batte Citera per la testa di Palaj, altra paratona del portiere nerazzurro. Al 10’ ancora Montecatini: conclusione dai 25 metri di Diomande fuori di pochissimo. Al 33’ lancio in profondità per il neo-entrato Agostini sulla fascia sinistra, ma è bravissimo nella lettura dell’azione Valeriani che rimonta l’avversario e lascia sfilare il pallone a fondo campo. L’ultima occasione della partita è per il Piombino: allo scadere contropiede di Valeriani, cross in area e colpo di testa di Tommaso Rocchiccioli, salvato sulla linea di porta da Panelli. La chance sfuma e il match finisce in parità dopo ben sei minuti di recupero.
Un pareggio tutto sommato buono considerando il valore dell’avversario, ma che non cambia nella sostanza la situazione del Piombino, ancora relegato nella parte bassa della classifica, ancora in attesa di una vittoria scaccia-crisi. Ottima la prestazione di Giacobbe, altrettanto efficace quella di Zaccaria, polmone inesauribile del centrocampo. In ombra, al contrario, Calabrese
e Catalano, ma anche Copponi e D’Angina, poco incisivo il primo, troppo lento il secondo. E in generale, la manovra nerazzurra, anche quando è positiva, sembra sempre fermarsi agli ultimi venti metri, quando manca di concretezza.
e Catalano, ma anche Copponi e D’Angina, poco incisivo il primo, troppo lento il secondo. E in generale, la manovra nerazzurra, anche quando è positiva, sembra sempre fermarsi agli ultimi venti metri, quando manca di concretezza.
FRANCESCA LENZI
Fonte: Il Tirreno